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giovedì 27 novembre 2008

Nuove truffe alimentari segnalate dall'Espresso: "Cibo, l'incredibile doc"

[La grande abbuffata]

Per chi l'avesse perso, segnalo un articolo molto interessante di Emiliano Fittipaldi pubblicato dall'Espresso la scorsa settimana, intitolato Cibo, l'incredibile doc.

Fa il punto in modo chiaro ed efficace su alcune truffe alimentari compiute negli ultimi tempi e mi porta più che mai a estremizzare ulteriormente una riflessione che mi interessa particolarmente e su cui torno sempre più spesso, scandalo alimentare dopo scandalo alimentare: in un momento storico in cui si grida alla crisi ma paradossalmente impazzano come mai in passato obesità e malattie cardiovascolari, le persone che hanno a cuore (in tutti i sensi...) la propria salute e ritengono fondamentale avere un'alimentazione sana e non addizionata da sostanze misteriose quanto "miracolose" sono disposte a pagare di più pur di poter ottenere l'agognata qualità.

In un sistema "marcio" come quello che le ultime inchieste portano alla luce, ha senso fidarsi degli indicatori di qualità che dovrebbero garantire al consumatore i prodotti che sta per acquistare? Me lo chiedo sempre più spesso.

Ecco un brano dell'articolo, che potete leggere per intero qui.

In Italia controllori e controllati spesso e volentieri coincidono, sono due facce della stessa medaglia o, meglio, della stessa etichetta. Per quanto riguarda il vino, sono i consorzi, in pratica associazioni di produttori, a verificare la denominazione d'origine. In tutto sono 40. Gli enti che certificano i cibi 'griffati' Dop e Igp riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole sono invece una cinquantina, e sorvegliano oltre 150 filiere: dal Parmigiano Reggiano all'Agnello di Sardegna, dalla Ciliegia di Marostica allo Zampone di Modena. Una giungla dove si trova di tutto e di più: istituti privati e camere di commercio, piccoli laboratori di analisi, università e dipartimenti specializzati che hanno il delicatissimo compito di tutelare, oltre ai marchi, i consumatori finali. Un compito affidato anche a enti che non rispettano le norme europee, quelle che prevedono l'imparzialità assoluta dei controllori. Le direttive Ue sono chiare: devono essere obiettivi, scevri da convenienze finanziarie e permettere la partecipazione di tutti i soggetti della filiera senza il predominio di interessi su altri. Insomma, dei veri arbitri.

Post precedenti su Moviem@tica:

2 commenti:

ISOLE-GRECHE.com ha detto...

La solita vergogna made in Italy!

Azzurra Camoglio [She/Her] ha detto...

A me viene in mente anche la solita domanda retorica: CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?
Ti dice niente?
;0)