"Buongiorno, vorrei un'insalata senza prodotti animali e senza pomodori".
"Mi dica cosa ci vuole e facciamo prima".
"Tutto quello che c'è nell'insalata che ha sul bancone, tranne i prodotti animali e i pomodori, quindi lattuga, carote, cetrioli, olive, mais e rucola. Grazie".
"Ci vuole del tonno?"
In Italia, persino in una grande città per molte cose "civile" e moderna come Torino, l'ignoranza in materia di vegetarianesimo e veganesimo è molto diffusa. La maggior parte delle persone non sa bene cosa significhi "vegano", quali siano le differenze tra un vegetariano e un vegano e 99 volte su 100, una volta scoperta la differenza, parte in quarta con considerazioni personali e dietetiche fai da te oppure con domande poco intelligenti.
La situazione non migliora quando ci si reca a mangiare nei locali pubblici, tutt'altro, come ho già avuto modo di raccontarvi.
La scelta vegana è stata nel mio caso frutto di un percorso a tappe: nel 1998 ho abolito carne rossa, salumi e insaccati, nel 2005 gran parte dei latticini e nel 2008 anche carne bianca, pesce, latte e uova. Da alcuni mesi, ho scelto di non consumare più nemmeno il miele.
In questi undici anni, già solo non mangiando carne rossa, ho assistito a decine di scene raccapriccianti che evidenziano la chiusura mentale e l'ignoranza di molte persone, assolutamente non in grado di sostenere una conversazione su un tema su cui sono convinte di sapere tutto pur non sapendone in realtà quasi niente.
In quest'ultimo anno in particolare, avendo avuto problemi di salute che per diversi mesi mi hanno reso molto difficile mangiare, ho avuto una ulteriore riprova della non capacità di accettare o per lo meno tollerare stili di vita alternativi a quelli che la massa ritiene "normali".
Se posso sopportare senza problemi tale stupidità in numerosi ambiti, dopo mesi e mesi di abbattimento ho deciso che non intendo più sopportarlo quando sono un cliente pagante.
Da oggi in poi, non solo boicotterò qualunque locale dove non verrò trattata con educazione e rispetto come qualunque altro cliente, ma compilerò anche una lista dei locali pubblici in cui ho ricevuto un trattamento veg friendly e... una lista dei locali pubblici in cui il servizio si è rivelato pessimo e l'attenzione verso il cliente altrettanto carente.
Non è una lista di ristoranti costosi, ma di posti in cui a chiunque può capitare di mangiare a Torino e dintorni. Non sono nemmeno posti dichiaratamente veg, se non in rari casi: molti sono anzi locali dove si cucinano anche carne e pesce. In alcuni ho mangiato più volte, in altri mi è bastata la prima. Le due liste (che trovate nei prossimi post) nascono oggi ma verranno costantemente aggiornate e anzi, se avete suggerimenti e integrazioni, sono i benvenuti!
Post precedenti su Moviem@tica:"Mi dica cosa ci vuole e facciamo prima".
"Tutto quello che c'è nell'insalata che ha sul bancone, tranne i prodotti animali e i pomodori, quindi lattuga, carote, cetrioli, olive, mais e rucola. Grazie".
"Ci vuole del tonno?"
Dialogo realmente avvenuto (Rivoli, giugno 2009)
In Italia, persino in una grande città per molte cose "civile" e moderna come Torino, l'ignoranza in materia di vegetarianesimo e veganesimo è molto diffusa. La maggior parte delle persone non sa bene cosa significhi "vegano", quali siano le differenze tra un vegetariano e un vegano e 99 volte su 100, una volta scoperta la differenza, parte in quarta con considerazioni personali e dietetiche fai da te oppure con domande poco intelligenti.
La situazione non migliora quando ci si reca a mangiare nei locali pubblici, tutt'altro, come ho già avuto modo di raccontarvi.
La scelta vegana è stata nel mio caso frutto di un percorso a tappe: nel 1998 ho abolito carne rossa, salumi e insaccati, nel 2005 gran parte dei latticini e nel 2008 anche carne bianca, pesce, latte e uova. Da alcuni mesi, ho scelto di non consumare più nemmeno il miele.
In questi undici anni, già solo non mangiando carne rossa, ho assistito a decine di scene raccapriccianti che evidenziano la chiusura mentale e l'ignoranza di molte persone, assolutamente non in grado di sostenere una conversazione su un tema su cui sono convinte di sapere tutto pur non sapendone in realtà quasi niente.
In quest'ultimo anno in particolare, avendo avuto problemi di salute che per diversi mesi mi hanno reso molto difficile mangiare, ho avuto una ulteriore riprova della non capacità di accettare o per lo meno tollerare stili di vita alternativi a quelli che la massa ritiene "normali".
Se posso sopportare senza problemi tale stupidità in numerosi ambiti, dopo mesi e mesi di abbattimento ho deciso che non intendo più sopportarlo quando sono un cliente pagante.
Da oggi in poi, non solo boicotterò qualunque locale dove non verrò trattata con educazione e rispetto come qualunque altro cliente, ma compilerò anche una lista dei locali pubblici in cui ho ricevuto un trattamento veg friendly e... una lista dei locali pubblici in cui il servizio si è rivelato pessimo e l'attenzione verso il cliente altrettanto carente.
Non è una lista di ristoranti costosi, ma di posti in cui a chiunque può capitare di mangiare a Torino e dintorni. Non sono nemmeno posti dichiaratamente veg, se non in rari casi: molti sono anzi locali dove si cucinano anche carne e pesce. In alcuni ho mangiato più volte, in altri mi è bastata la prima. Le due liste (che trovate nei prossimi post) nascono oggi ma verranno costantemente aggiornate e anzi, se avete suggerimenti e integrazioni, sono i benvenuti!
Locali veg friendly dove è possibile mangiare senza grossi problemi, trovando almeno un piatto vegano
Locali veg unfriendly da evitare accuratamente
Locali veg unfriendly da evitare accuratamente
Ristorante vegetariano Il Punto Verde
Nessun commento:
Posta un commento