In coda alle Poste, ho divorato in poco tempo Conversazione con Ingmar Bergman di Olivier Assayas e Stig Björkman, da cui è tratto il breve passo che cito, contenuto nell'Itinerario bergmaniano firmato da Olivier Assayas a complemento di tre lunghe interviste concesse da Ingmar Bergman ai due autori del volume.
Dal momento che giusto la settimana scorsa il sondaggio era dedicato al tema Rivedere più volte lo stesso film, l'ho trovato particolarmente efficace e calzante:
Con le opere il cui impatto ci ha colpito a una prima visione innocente, ci confrontiamo sempre con un reale senso di vertigine di fronte alla nostra ignoranza di noi stessi. Poiché la ragione vuole che non si sia visto e compreso nulla, e l'evidenza dice che si è indovinato tutto. Una nuova visione sembra farci apparire nella loro reale chiarezza tutte le intenzioni, un disegno che resta inconcepibile credere che in passato non ci sia scivolato addosso. E invece no: l'opera è penetrata in noi, si è inscritta dentro di noi più durevolmente di quanto potrebbe fare oggi, soggetta alla nostra lucidità e al nostro spirito analitico.
Conversazione con Ingmar Bergman
di Olivier Assayas e Stig Björkman
Torino, Lindau (1994), Saggi, n.5
pp. 105, isbn 88-7180-274-8
Traduzione di Daniela Giuffrida
Per maggiori informazioni:
La scheda del libro su aNobii
Post precedenti su Moviem@tica:
Sondaggio #33: Rivedere più volte lo stesso film...
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