[Le tre proverbiali scimmiette del "Non vedo, non sento, non parlo",
Immagine da The Oldcopper Website.Org]
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"Ho detto tante volte, e l'ho ribadito anche a loro, che il fattore ottimismo è fondamentale per uscire dalla crisi: la gente deve tornare agli stili di vita precedenti e deve rialzare i consumi. Anche perché la gente non ha motivi per diminuire i consumi.
[...] Bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali contribuiscano a rilanciare la fiducia. [Invece] un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011...
Un disastro: dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perché di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell'Europa e del mondo".
[...] Bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali contribuiscano a rilanciare la fiducia. [Invece] un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011...
Un disastro: dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano, magari perché di cose che i loro uffici studi gli dicono possono verificarsi, ma che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell'Europa e del mondo".
Silvio Berlusconi (Roma, 26 giugno 2009)
Per l'ennesima volta, Silvio Berlusconi attacca la libertà di espressione, di informazione e di parola auspicando la messa a punto di un'accozzaglia di mezzi di comunicazione asservita ai dettami del governo e degli interessi economici delle organizzazioni internazionali e in primis delle banche.
Vuole cancellare o perlomeno ridurre al silenzio coatto qualunque voce fuori dal coro, qualunque espressione di dissenso o richiesta di confronto, qualunque opinione che si discosti anche minimamente dalle posizioni ufficiali del governo e ovviamente dalle sue.
Al di là della gravità delle affermazioni, trovo molto più grave il fatto che ormai esternazioni simili siano all'ordine del giorno e che entrino quasi a far parte del tran tran quotidiano di ogni italiano. Come un elemento "normale", abituale, familiare.
Non c'è invece nulla di normale, abituale e familiare nei tentativi di un funzionario dello Stato di imbavagliare i cittadini e di impedire a chi di mestiere fa informazione di fornire le informazioni, elemento essenziale di uno Stato libero e democratico.
Segnalo intanto la petizione online No alla rettifica per tutti i "siti informatici", scritta e promossa da Ernesto Belisario a nome dell'Istituto per le Politiche dell’Innovazione, che vuole protestare per le recenti disposizioni promosse dal ddl sulla sicurezza [sulla sicurezza di chi, ancora non è dato sapere, almeno ufficialmente] per frenare e irregimentare la pubblicazione di contenuti online.
Per maggiori informazioni e per firmare la petizione online
Post precedenti su Moviem@tica:
Sperando che si tratti di una bufala: A volte ritornano... le ronde
Vuole cancellare o perlomeno ridurre al silenzio coatto qualunque voce fuori dal coro, qualunque espressione di dissenso o richiesta di confronto, qualunque opinione che si discosti anche minimamente dalle posizioni ufficiali del governo e ovviamente dalle sue.
Al di là della gravità delle affermazioni, trovo molto più grave il fatto che ormai esternazioni simili siano all'ordine del giorno e che entrino quasi a far parte del tran tran quotidiano di ogni italiano. Come un elemento "normale", abituale, familiare.
Non c'è invece nulla di normale, abituale e familiare nei tentativi di un funzionario dello Stato di imbavagliare i cittadini e di impedire a chi di mestiere fa informazione di fornire le informazioni, elemento essenziale di uno Stato libero e democratico.
Segnalo intanto la petizione online No alla rettifica per tutti i "siti informatici", scritta e promossa da Ernesto Belisario a nome dell'Istituto per le Politiche dell’Innovazione, che vuole protestare per le recenti disposizioni promosse dal ddl sulla sicurezza [sulla sicurezza di chi, ancora non è dato sapere, almeno ufficialmente] per frenare e irregimentare la pubblicazione di contenuti online.
Per maggiori informazioni e per firmare la petizione online
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Sperando che si tratti di una bufala: A volte ritornano... le ronde
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