25 novembre 2008
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Sancita dall'ONU tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999
La quasi totalità dei casi di violenza sulle donne, in Italia ma non solo in Italia, riguarda episodi di violenza (psicologica, fisica, sessuale) domestica.
La violenza si annida in casa, nei luoghi di lavoro, tra persone conosciute: riguarda parenti, conoscenti, amici, colleghi e, in un numero spaventoso di casi, mariti, fidanzati, compagni. Si tratta di episodi che vengono nascosti, taciuti, rimossi, quasi sempre "normalizzati" dal contesto sociale, "giustificati" o sminuiti dai mezzi di comunicazione, relegati in un altrove in cui si può incolpare il diverso, lo straniero, l'uomo nero. Invece no: la violenza si annida all'interno, non all'esterno. Anche se fa molto più comodo pensare il contrario.
Fa molto più comodo pensare che le donne siano esposte a rischi e minacce quando sono per strada, magari quando girano la sera da sole [situazione che fa scattare il leitmotiv Se l'è andata a cercare / Chissà com'era vestita / Eh, ma se una provoca!] , che non rendersi conto che quasi sempre a picchiarle, violentarle e molestarle a vario titolo sono persone che conoscono, che vedono ogni giorno, con cui intrattengono rapporti personali o di lavoro.
Bisognerebbe anche domandarsi, ma non è ovviamente comodo o piacevole, come mai le donne non denunciano quasi mai questi episodi di violenza e come mai quasi sempre continuano a vivere con le persone che le hanno molestate. Quante domande, eh?
Per maggiori informazioni:
Testo della risoluzione ONU - in ingleseLa quasi totalità dei casi di violenza sulle donne, in Italia ma non solo in Italia, riguarda episodi di violenza (psicologica, fisica, sessuale) domestica.
La violenza si annida in casa, nei luoghi di lavoro, tra persone conosciute: riguarda parenti, conoscenti, amici, colleghi e, in un numero spaventoso di casi, mariti, fidanzati, compagni. Si tratta di episodi che vengono nascosti, taciuti, rimossi, quasi sempre "normalizzati" dal contesto sociale, "giustificati" o sminuiti dai mezzi di comunicazione, relegati in un altrove in cui si può incolpare il diverso, lo straniero, l'uomo nero. Invece no: la violenza si annida all'interno, non all'esterno. Anche se fa molto più comodo pensare il contrario.
Fa molto più comodo pensare che le donne siano esposte a rischi e minacce quando sono per strada, magari quando girano la sera da sole [situazione che fa scattare il leitmotiv Se l'è andata a cercare / Chissà com'era vestita / Eh, ma se una provoca!] , che non rendersi conto che quasi sempre a picchiarle, violentarle e molestarle a vario titolo sono persone che conoscono, che vedono ogni giorno, con cui intrattengono rapporti personali o di lavoro.
Bisognerebbe anche domandarsi, ma non è ovviamente comodo o piacevole, come mai le donne non denunciano quasi mai questi episodi di violenza e come mai quasi sempre continuano a vivere con le persone che le hanno molestate. Quante domande, eh?
Per maggiori informazioni:
Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa Onlus
ControViolenzaDonne.Org
Telefono Donna.It
Post precedenti su Moviem@tica:
Conferenza sulla violenza contro le donne
Una vita segregata... in casa
Pillole di autodifesa al femminile - I
Pillole di autodifesa al femminile - II
Nessun commento:
Posta un commento