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martedì 8 luglio 2008

Un numerino da evadere il più in fretta possibile

[Richard Chamberlain e Raymond Massey
in un episodio della serie tv Dr. Kildare (1961-1966)]

Esame medico più volte rimandato per cause diverse, infine prenotato dopo l'attesa d'ordinanza e regolarmente pagato tramite ticket, che ora si chiama "Partecipazione dell'assistito alla spesa sanitaria". Come se già non partecipassi prima pagando la differenza del costo della prestazione con le tasse che verso regolarmente ogni anno come contribuente. Ma questa è un'altra storia.

Mi reco presso l'Ospedale Umberto I [che condivide con Piazza della Repubblica un destino curioso: qual è l'Ospedale Umberto I? dov'è Piazza della Repubblica? Se dici invece Ospedale Mauriziano oppure Porta Palazzo, tutti sanno di cosa stai parlando, NdR], lo stesso dove sono nata.

Arrivo all'Ospedale in perfetto orario sulla prenotazione e... vengo sottoposta all'esame medico che ho richiesto e pagato. E una volta di più mi chiedo se la differenza di tariffazione tra una prestazione fornita presso una struttura convenzionata con una ASL e una prestazione fornita privatamente, studio medico o clinica che sia, invece che da un surplus di attrezzature specialistiche o perizia professionale, non sia invece motivata da un semplice dato di fatto: pagando in una struttura privata, si viene trattati come persone, si è persone, mentre pagando in una struttura convenzionata si viene trattati come un numerino, si è un numerino da evadere il più in fretta possibile.

Torno a casa, sollevata di aver finalmente fatto l'esame di cui avevo bisogno, ma allo stesso tempo chiedendomi Chi non pagherebbe, per essere una persona?

Post precedenti su Moviem@tica:
Chi non ti guarda negli occhi

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