Finalmente abbiamo ripreso una cadenza regolare e troverete il nuovo sondaggio in home page fino a domenica 22 giugno 2008. Le risposte sono come sempre multiple, nel caso lo si desideri.
Sondaggio #32: I film tratti da libri...
Una buona percentuale dei film girati e distribuiti ogni anno in ogni parte del mondo è costituita da adattamenti cinematografici di opere teatrali, saggi monografici e romanzi, reportage giornalistici, racconti e poesie. Qualche volta a fornire il materiale grezzo è addirittura una ballad o una canzone.
Crisi d'ispirazione? Furti eccellenti? Eterno ritorno dell'uguale? Riciclaggio di idee altrui? Ottimo sistema per dare corpo a parti letterari di qualsivoglia natura che magari non raggiungerebbero il grande pubblico o non oltrepasserebbero i confini nazionali?
Fiumi e fiumi d'inchiostro
Sui rapporti tra cinema e fonti scritte sono stati versati in oltre un secolo fiumi e fiumi d'inchiostro, è stato sostenuto tutto e il contrario di tutto, ci si è accapigliati sulle singole virgole o sulla liceità o meno di un dato movimento di macchina, quindi non ho alcuna pretesa di esaurire l'argomento o di sintetizzare in una manciata di righe in maniera particolarmente brillante e/o sardonica una questione che data dalle origini della Settima arte.
Fin dai primordi il cinema ha "rielaborato" con i propri mezzi storie, personaggi, vicende, frasi e meccanismi di altri media, andando per questo incontro ad approvazione e riprovazione in egual misura.
Le mie abitudini di spettatrice
Personalmente, ho sempre preferito prima vedere un film e poi leggere eventualmente il libro da cui è stato tratto, per non rimanere delusa, per non seguire con acidità e fastidio tutti i passaggi creati ex novo dal team regista/sceneggiatore, per non aspettare invano quella data parte che ho tanto amato in.
Ho così scoperto negli anni un sacco di autori e opere che altrimenti non avrei conosciuto, mi sono divertita a spulciare le pagine scritte esplorandone voli pindarici e variazioni e ho spesso creato un nuovo cast ad hoc per ogni opera.
Conscia del fatto che si tratta ovviamente della mia personalissima ricetta esistenziale, vi domando: voi come vi comportate?
Crisi d'ispirazione? Furti eccellenti? Eterno ritorno dell'uguale? Riciclaggio di idee altrui? Ottimo sistema per dare corpo a parti letterari di qualsivoglia natura che magari non raggiungerebbero il grande pubblico o non oltrepasserebbero i confini nazionali?
Fiumi e fiumi d'inchiostro
Sui rapporti tra cinema e fonti scritte sono stati versati in oltre un secolo fiumi e fiumi d'inchiostro, è stato sostenuto tutto e il contrario di tutto, ci si è accapigliati sulle singole virgole o sulla liceità o meno di un dato movimento di macchina, quindi non ho alcuna pretesa di esaurire l'argomento o di sintetizzare in una manciata di righe in maniera particolarmente brillante e/o sardonica una questione che data dalle origini della Settima arte.
Fin dai primordi il cinema ha "rielaborato" con i propri mezzi storie, personaggi, vicende, frasi e meccanismi di altri media, andando per questo incontro ad approvazione e riprovazione in egual misura.
Le mie abitudini di spettatrice
Personalmente, ho sempre preferito prima vedere un film e poi leggere eventualmente il libro da cui è stato tratto, per non rimanere delusa, per non seguire con acidità e fastidio tutti i passaggi creati ex novo dal team regista/sceneggiatore, per non aspettare invano quella data parte che ho tanto amato in.
Ho così scoperto negli anni un sacco di autori e opere che altrimenti non avrei conosciuto, mi sono divertita a spulciare le pagine scritte esplorandone voli pindarici e variazioni e ho spesso creato un nuovo cast ad hoc per ogni opera.
Conscia del fatto che si tratta ovviamente della mia personalissima ricetta esistenziale, vi domando: voi come vi comportate?
Post precedenti su Moviem@tica:
Togliersi i sassolini da un paio di Manolo Blahnick...
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