E' morta a Johannesburg all'età di 48 anni l'icona femminile della lotta contro l'apartheid. Poppy Buthelezi era costretta sulla sedia a rotelle dall'età di 17 anni, quando era stata ferita alla schiena dalla polizia sudafricana nel primo giorno della rivolta di Soweto.
"Il proiettile che la colpi' nel 1976 è riuscito a ucciderla solo ora", ha dichiarato il suo portavoce Cecil Moeng. L'eroina della lotta contro la segregazione razziale era solo una studentessa quando si unì alla protesta del ghetto di Soweto, scoppiata per protestare contro l'imposizione della lingua Afrikaans nell'istruzione per la gente di colore. Negli scontri morirono 500 civili, anche se la polizia ammise di aver ucciso soltanto 23 persone. Eroe di quelle giornate fu anche il tredicenne Hector Pieterson, la cui morte fu eretta a simbolo della brutalità della polizia contro le persone di colore. Oggi la piazza teatro della sanguinosa repressione porta il nome di Pieterson.
"Il proiettile che la colpi' nel 1976 è riuscito a ucciderla solo ora", ha dichiarato il suo portavoce Cecil Moeng. L'eroina della lotta contro la segregazione razziale era solo una studentessa quando si unì alla protesta del ghetto di Soweto, scoppiata per protestare contro l'imposizione della lingua Afrikaans nell'istruzione per la gente di colore. Negli scontri morirono 500 civili, anche se la polizia ammise di aver ucciso soltanto 23 persone. Eroe di quelle giornate fu anche il tredicenne Hector Pieterson, la cui morte fu eretta a simbolo della brutalità della polizia contro le persone di colore. Oggi la piazza teatro della sanguinosa repressione porta il nome di Pieterson.
Johannesburg, ore 20.23
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