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martedì 11 novembre 2008

Giovedì 13 novembre il Teatro Regio di Torino è aperto per protesta

[Ingresso del Teatro Regio di Torino,
immagine scattata nel 2005
rielaborata graficamente con Photoshop]


Quando vengono decisi dei generici "tagli alla cultura" [il che avviene praticamente ogni anno, da diversi anni a questa parte, NdR] sono tutti pronti ad applaudire come se venissero tagliati rami secchi o costosi divertimenti inutili e superflui, senza soffermarsi mai a pensare che nel settore culturale lavorano a vario titolo migliaia di persone, che a propria volta pagano le tasse e le bollette, hanno una vita, esercitano una professionalità e sono cittadini a tutti gli effetti, come chiunque altro.

Non dimenticherò mai quando, qualche anno fa, chiedendo all'impiegato dell'Anagrafe come indicare nell'apposito campo della carta d'identità il lavoro che svolgevo, all'epoca regolarmente assunta come dipendente, mi venne risposto di mettere "tre puntini". Come se il mio lavoro non esistesse o non fosse degno di essere considerato tale, di essere menzionato.

Segnalo quindi con particolare convinzione questo appuntamento:

Giovedì 13 novembre 2008 dalle ore 10.00 alle ore 22.30
Teatro Regio di Torino (Piazza Castello n.215 - Torino)

A Torino il Teatro Regio aperto per protesta

I lavoratori del Teatro Regio di Torino hanno deciso di aprire le porte del Teatro per accogliere la cittadinanza in una giornata di prove, una giornata in cui la protesta contro i tagli annunciati dal governo si trasformerà in un giorno straordinario in cui tutti potranno scoprire da vicino come si svolge il lavoro quotidiano al Regio, tra prove d’orchestra e prove del Coro, montaggio di allestimenti e visite guidate, prove di scena e audizioni musicali, attività per le scuole e preparazioni tecniche.

Culmine della manifestazione il concerto alle ore 21.00 diretto dal Maestro Gianandrea Noseda, che ha accettato di essere vicino ai lavoratori in questo delicatissimo momento, durante il quale verranno eseguiti alcuni brani di Giuseppe Verdi, imperituro simbolo di libertà e ingegno.

L’idea del “Teatro aperto per protesta” è nata dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Regio di Torino (con l’appoggio delle Organizzazioni sindacali territoriali) e ha ottenuto immediatamente la piena disponibilità dei lavoratori nei confronti di una modalità totalmente nuova per coinvolgere e rendere partecipe tutta la città dei gravissimi rischi che sta correndo la cultura.
La musica, in particolare, viene considerata dal governo un bene superfluo e non un ingrediente necessario alla qualità della vita dimenticando, per comodità, quanto l’opera sia elemento fondante della cultura italiana oltre che un valore produttivo di prestigio. Se l’italiano non è una lingua morta al di fuori dei confini nazionali è perché in tutti i teatri del mondo rimane la lingua imprescindibile e principale, se le istituzioni musicali italiane vengono acclamate nelle tournée all’estero è perché la nostra cifra artistica rimane un punto di riferimento riconosciuto da tutti, mentre chi dovrebbe difendere e diffondere il made in Italy sembra disprezzarlo, riducendolo a un capriccio per pochi.

Vi invitiamo Giovedì 13 novembre al Teatro Regio di Torino per incontrarci e parlarci direttamente, per condividere esperienze e opinioni, perché la morte dei teatri d’opera non vuol dire solo meno posti di lavoro in una città sempre più segnata dalle chiusure, ma vuol dire la cancellazione di un bene collettivo e che, quindi, è sia nostro che vostro.

La scaletta della giornata
  • dalle ore 10.00 alle ore 13.30 Prove d’orchestra in sala Regia con il Maestro Noseda
  • dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Prove del Coro in sala Regia con il Maestro Gabbiani e il Maestro Noseda
  • dalle ore 19.00 alle ore 20.30 Gruppi da camera del Teatro Regio accoglieranno i visitatori facendo ascoltare alcuni brani musicali
  • ore 21.00 Concerto dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio diretto da Gianandrea Noseda

Per maggiori informazioni:
Teatro Regio Torino
Tel. 011 881 55 57 - info@teatroregio.torino.it

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