Facendo ordine tra milioni di files, ho ritrovato questa foto, scattata qualche mese fa una sera in cui, in procinto di raggiungere un ristorantino, mi sono imbattuta in una targa commemorativa che mi ha fatta sorridere. Recita:
Casa natia della concittadina
TERESINA TUA
1866-1956
Fulgida figura di violinista insigne
e docente preziosa di arte musicale
Casa natia della concittadina
TERESINA TUA
1866-1956
Fulgida figura di violinista insigne
e docente preziosa di arte musicale
Non che ci sia niente di male, chiariamo subito. Ho solo trovato molto buffo e involontariamente comico l'italiano antiquato, pomposo, altisonante e decisamente desueto che è stato scelto per esprimere riconoscenza nei confronti di una persona che è stata attiva nella propria comunità.
Mi si potrebbe obiettare che mi lamento per niente, che magari la targa è lì senza dar fastidio a nessuno da tempo immemore, dall'Ottocento magari... se non fosse che è stata affissa dal Comune di Torino nell'aprile 2008. Ossia, meno di sei mesi fa. Meno di sei mesi fa e sembra già vecchia di secoli. Bel risultato, no?
Perché qualcosa, per sembrare degno di rispetto o di attenzione, sufficientemente ufficiale da rimanere a futura memoria, deve sembrare un cimelio impolverato e ormai passé di un tempo che fu?
L'italiano di oggi non è abbastanza autorevole per esprimere un concetto? A quanto pare, no.
L'immagine su Deviant Art
Perché qualcosa, per sembrare degno di rispetto o di attenzione, sufficientemente ufficiale da rimanere a futura memoria, deve sembrare un cimelio impolverato e ormai passé di un tempo che fu?
L'italiano di oggi non è abbastanza autorevole per esprimere un concetto? A quanto pare, no.
L'immagine su Deviant Art
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