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lunedì 29 settembre 2008

Come rifiutare un appuntamento indesiderato meglio di come avrebbe potuto fare John Candy

[John Candy in Only the Lonely,
immagine da Moviegoods.Com]

Volendo trovare un colpevole a tutti i costi, potrei dire che la colpa è dell'incolpevole Chris Columbus, la cui unica vera colpa non è in realtà aver diretto Nine Months - Imprevisti d'amore (1995) né il primo Harry Potter, ma il chiamarsi come Cristoforo Colombo e di avere quindi un nome un po'... impegnativo, diciamo.

Comunque, dato che la distribuzione italiana aveva criminalmente intitolato il suo film Home Alone (1991) Mamma, ho perso l'aereo, in seguito all'incredibile successo di quest'ultimo per un paio di stagioni nelle sale italiane fu tutto un fiorire di titoli con mamme, papà, zii e zie, sorelle e fratelli, nonni e nonne, figli e figlie e via coniugando tutto l'albero genealogico nel comunicare a partire dal titolo l'intero svolgimento (presunto) del film, per paura che qualcuno andasse a vedere una pellicola rischiando di non conoscere già il (presunto) lieto fine che lo attendeva.

Fu così che il delizioso Only the Lonely (1991), interpretato dal mai abbastanza rimpianto John Candy insieme alla rediviva Ally Sheedy e alla sempre pimpante (e tuttora in gran forma) Maureen O'Hara, venne ancora più criminalmente intitolato dalla mai sazia distribuzione italiana Cara mamma... mi sposo.

Nonostante il titolo lezioso e decisamente mammone, il film è come già detto una deliziosa commedia che poteva vantare un ottimo cast molto affiatato e soprattutto una sceneggiatura decisamente ben riuscita, con almeno tre o quattro sequenze davvero adorabili tra cui un dialogo da manuale, che si svolge all'interno di un'impresa di pompe funebri in cui il timido poliziotto Danny Muldoon, interpretato da John Candy, vorrebbe chiedere un appuntamento all'altrettanto timida Theresa Luna, che di mestiere trucca i cari estinti in vista dell'estremo saluto dei parenti.

Temendo un rifiuto da parte della donna, Danny mette le mani avanti esordendo con un imponente elenco di scuse inverosimili che probabilmente si è sentito indirizzare in passato e con cui lei potrebbe rifiutare di uscire con lui sabato sera, tra cui figurano per esempio un appuntamento con qualcun altro, il lavare l'automobile, il lavarsi i capelli...

Ho sempre trovato geniale quel dialogo e ho sempre pensato che fosse geniale perché volutamente eccessivo e inverosimile, ma a quanto pare non lo è poi così tanto, dal momento che oggi pomeriggio ho assistito a una scena decisamente simile: nel rifiutare un invito che qualcuno le stava rivolgendo, ho sentito una ragazza esclamare al telefono con tono molto serio: No, non posso venire. Non sono truccata.

Prima ancora di sorridere nel notare che in realtà era decisamente truccata e nel pensare che anche non lo fosse stata, nulla le impediva di accettare l'invito se non il suo scarso desiderio di farlo, istintivamente ho ripensato ad Ally Sheedy che respinge con calma tutte le scuse assurde che John Candy snocciola per lei: al fatto che lei non fosse truccata, devo ammettere, non aveva pensato nemmeno lui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Roba da dilettanti....
La scusa più fantastica che ho mai ricevuto da una tipa per non uscire: questa ragazza aveva appena finito di raccontarmi che si era divertita un casino a Gardaland, l'anno prima: l'ottovolante, il tiro a segno... Io le dico: "Bene, da stasera apre il Luna Park tal dei tali, anch'io è un pezzo che non ci vado, se vuoi combiniamo".
Lei ci pensa su due secondi, poi, serissima, mi dice: "No, sai cos'è...dopotutto, QUESTI LUOGHI DESOLATI DOVE PIAZZANO LE GIOSTRE MI METTONO TRISTEZZA".
Io non ho replicato, non si poteva replicare a una cosa simile.

Anonimo ha detto...

Ahahahahaha

Scusa fenomenale

Azzurra Camoglio [She/Her] ha detto...

Che dire...
la classe non è acqua.

Mi è venuta in mente una vecchia lista con tutte le scuse più assurde con cui qualcuno può decidere di lasciare qualcun altro.

Mi sa che la rispolvererò per il blog.