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venerdì 20 giugno 2008

"Contributi, nuove regole per i giornali"

[L'asso nella manica di Billy Wilder]

Da Il sole 24 ore:

Contributi, nuove regole per i giornali

ROMA

Premiare l'effettiva distribuzione e la vendita delle testate in sede di rilascio dei contributi pubblici all'editoria. È questo l'orientamento di fondo del Governo, illustrato ieri da Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, nel corso dell'audizione alla commissione Cultura della Camera.

Bonaiuti ha annunciato le linee-guida della futuro disegno di legge che dovrebbe modificare l'attuale modello di finanziamento dell'editoria privata. Quanto ai contributi diretti, il Governo intende mantenere quelli a fondo perduto, «ma non a pioggia», restringendo, «in base a criteri stabiliti con l'opposizione», la lista delle testate che ne usufruiscono. Si terrà conto dell'evoluzione multimediale del mercato ma anche delle inchieste giornalistiche (ad esempio quelle di Report, ndr) che hanno denunciato meccanismi di assegnazione del tutto incongrui, anche in virtù del fatto che il finanziamento viene determinato in base alle copie stampate e non a quelle vendute.

I contributi indiretti «vanno invece valorizzati» assicura Bonaiuti, «perché non alterano le condizioni di base del mercato». Il credito agevolato, il credito d'imposta e le agevolazioni tariffarie saranno oggetto di revisione da parte del legislatore, con un rifinanziamento «intelligente». Il dispositivo di legge sarà snello, con la previsione di un Regolamento da emanare entro 60 giorni. Semplificazione e riordino dei contributi, con rimborsi celeri, entro un anno, ne saranno i criteri di fondo.

Bonaiuti si dichiara contrario a «forzature» da parte del Governo sul contratto dei giornalisti, scaduto da tre anni, favorendo la libera contrattazione tra le parti. E avanza dubbi sul fatto che l'Inpgi «possa continuare a pagare» le ristrutturazioni delle aziende editoriali.

Per il segretario della Fnsi, Franco Siddi, «è indispensabile dare primaria importanza all'occupazione professionale inquadrata nei contratti di lavoro». «Sono convinto della necessità di favorire l'occupazione nel settore giornalistico» sottolinea a sua volta Bonaiuti, che pensa d'indirizzare i contributi a «un effettivo impiego di nuovi assunti, per mettere in atto le nuove tecnologie a cui punteremo nel disegno di legge sull'ammodernamento del sistema».

Ricardo Franco Levi, parlamentare del Pd ed ex sottosegretario di Palazzo Chigi con delega dell'editoria, suggerisce di «partire dal lavoro acquisito dal disegno di legge presentato dal governo Prodi, frutto di un'ampia consultazione con le parti interessate, per arrivare a una riforma organica del settore. Le agevolazioni tariffarie, tra l'altro, rischiano di entrare in contrasto con la normativa europea.

Marco Mele
marco.mele@ilsole24ore.com

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh che fai pensi alla mia categoria professionale? chissà che non cambi davvero qualcosa ci si spera sempre...

Azzurra Camoglio [She/Her] ha detto...

Come si suol dire...
"Ci si spera sempre, ma ci si crede sempre meno..."
Vedremo se non sarà l'ennesima presa per i fondelli con un intento dichiarato che via via, strada facendo e rimaneggiamento dopo rimaneggiamento, non si trasforma nel suo esatto contrario, fino a tornare all'esatto punto di partenza.