Come ogni settimana, è possibile dare risposte multiple al sondaggio, che troverete in home page fino a sabato 8 marzo 2008.
Sondaggio #19: I fratelli Joel e Ethan Coen...
Il sondaggio mensile dedicato a un regista è stavolta dedicato a due registi, o meglio a una coppia artistica che ha una tale intesa da essere soprannominata "Il regista a due teste". Joel e Ethan Coen (Coen senza h, please!) sono non solo cineasti ma anche sceneggiatori, montatori, produttori dei propri film, che curano da sempre fin nei minimi dettagli e sui quali mantengono un controllo assoluto, caso più unico che raro per chi lavora con le grandi majors hollywoodiane.
Pochi titoli, ma destinati a lasciare il segno
Il debutto data 1984, con Sangue facile, ma il primo vero successo (se di successo si può parlare) arriva tre anni dopo con Arizona Junior (1987). Interpretato da un quasi irriconoscibile Nicolas Cage e dalla bravissima Holly Hunter, è una di quelle visioni che non si dimenticano. Ed è il primo film dei Coen che io abbia mai visto, nel 1989, anche se ovviamente all'epoca non avevo idea di cosa significasse, un film "dei Coen".
Negli anni Novanta macinano progetti ambiziosi, molto diversi tra loro, spesso spiazzanti per gli spettatori eppure amatissimi dai fans, che siano ammiratori della prima ora oppure acquisiti nel corso del tempo grazie a pellicole quali Crocevia della morte (1990), Barton Fink - È successo a Hollywood (1991), Mister Hula Hoop (1994), Fargo (1996), Il grande Lebowski (1998). Piovono i premi internazionali e gli Oscar, Il grande Lebowski li rivela al grande pubblico.
Si presentano all'appuntamento col nuovo millennio con l'"omerico" Fratello, dove sei? (2000), e poi ancora il rétro L'uomo che non c'era (2001); il sottovalutato Prima ti sposo, poi ti rovino (2003), uno di quei casi in cui il titolo della distribuzione italiana sarebbe da denuncia; il discontinuo e sfortunato Ladykillers (2004).
Dopo oltre tre anni di silenzio, tornano in pompa magna con Non è un paese per vecchi (2007) e sono di nuovo sulla bocca di tutti, osannati, coccolati, riveriti, forse fin troppo.
I fratelli Coen sanno spaziare nei loro film dal più assoluto rigore formale e narrativo ad ambientazioni faraoniche e teatrali in cui si muovono con coreografie degne dei musicals di Stanley Donen personaggi sempre borderline, in qualche modo fuori dai canoni, dagli schemi, dalle convenzioni. Sempre pazzi, eccessivi, senza equilibrio, nel bene e nel male.
Film così si adorano o si detestano, ancora una volta senza mezze misure. E voi? Li amate o li odiate?
Sondaggio #19: I fratelli Joel e Ethan Coen...
Il sondaggio mensile dedicato a un regista è stavolta dedicato a due registi, o meglio a una coppia artistica che ha una tale intesa da essere soprannominata "Il regista a due teste". Joel e Ethan Coen (Coen senza h, please!) sono non solo cineasti ma anche sceneggiatori, montatori, produttori dei propri film, che curano da sempre fin nei minimi dettagli e sui quali mantengono un controllo assoluto, caso più unico che raro per chi lavora con le grandi majors hollywoodiane.
Pochi titoli, ma destinati a lasciare il segno
Il debutto data 1984, con Sangue facile, ma il primo vero successo (se di successo si può parlare) arriva tre anni dopo con Arizona Junior (1987). Interpretato da un quasi irriconoscibile Nicolas Cage e dalla bravissima Holly Hunter, è una di quelle visioni che non si dimenticano. Ed è il primo film dei Coen che io abbia mai visto, nel 1989, anche se ovviamente all'epoca non avevo idea di cosa significasse, un film "dei Coen".
Negli anni Novanta macinano progetti ambiziosi, molto diversi tra loro, spesso spiazzanti per gli spettatori eppure amatissimi dai fans, che siano ammiratori della prima ora oppure acquisiti nel corso del tempo grazie a pellicole quali Crocevia della morte (1990), Barton Fink - È successo a Hollywood (1991), Mister Hula Hoop (1994), Fargo (1996), Il grande Lebowski (1998). Piovono i premi internazionali e gli Oscar, Il grande Lebowski li rivela al grande pubblico.
Si presentano all'appuntamento col nuovo millennio con l'"omerico" Fratello, dove sei? (2000), e poi ancora il rétro L'uomo che non c'era (2001); il sottovalutato Prima ti sposo, poi ti rovino (2003), uno di quei casi in cui il titolo della distribuzione italiana sarebbe da denuncia; il discontinuo e sfortunato Ladykillers (2004).
Dopo oltre tre anni di silenzio, tornano in pompa magna con Non è un paese per vecchi (2007) e sono di nuovo sulla bocca di tutti, osannati, coccolati, riveriti, forse fin troppo.
I fratelli Coen sanno spaziare nei loro film dal più assoluto rigore formale e narrativo ad ambientazioni faraoniche e teatrali in cui si muovono con coreografie degne dei musicals di Stanley Donen personaggi sempre borderline, in qualche modo fuori dai canoni, dagli schemi, dalle convenzioni. Sempre pazzi, eccessivi, senza equilibrio, nel bene e nel male.
Film così si adorano o si detestano, ancora una volta senza mezze misure. E voi? Li amate o li odiate?
2 commenti:
Non so come mai ma sento molto mia una delle risposte a questo sondaggio.......
E ovviamente l'ho votata, ci mancherebbe!!!
A presto,
Fra.
Bravissimo, così si fa!!!
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