Esistono nelle nostre città spazi separati, delimitati da confini invalicabili, in cui rinchiudiamo ciò che è inaccettabile. Ciò che disorienta, provoca, infastidisce, fa paura. Luoghi sconosciuti, il più possibile nascosti, periferici, lontani dalla città vissuta ed esibita.
Uno di questi luoghi è stato fino a poco tempo fa il manicomio.
Ho scelto di utilizzare per una sua personale riflessione su queste tematiche un padiglione abbandonato dell’ex manicomio di Racconigi.
Il film si affaccia in modo immaginifico sul complesso territorio della follia. La figura “psichiatrica” del folle, con il suo carico di sofferenza, solitudine e vergogna, grazie all’intervento quasi angelico di un musicista che diffonde come un effluvio taumaturgico le sue note negli ambienti freddi e decadenti del manicomio, veste i panni di un clown e, quasi fosse una crisalide che schiude in farfalla, concede delicatamente spazio alla creatività, al gioco, alla libertà di pensiero. Fino ad una dolce e onirica riconciliazione con la vita.
Spazi di follia fa parte di un progetto più ampio che coniuga il video e la fotografia, sviluppato e realizzato assieme al fotografo Paolo Saglia.
Uno di questi luoghi è stato fino a poco tempo fa il manicomio.
Ho scelto di utilizzare per una sua personale riflessione su queste tematiche un padiglione abbandonato dell’ex manicomio di Racconigi.
Il film si affaccia in modo immaginifico sul complesso territorio della follia. La figura “psichiatrica” del folle, con il suo carico di sofferenza, solitudine e vergogna, grazie all’intervento quasi angelico di un musicista che diffonde come un effluvio taumaturgico le sue note negli ambienti freddi e decadenti del manicomio, veste i panni di un clown e, quasi fosse una crisalide che schiude in farfalla, concede delicatamente spazio alla creatività, al gioco, alla libertà di pensiero. Fino ad una dolce e onirica riconciliazione con la vita.
Stefano Cavallotto
Spazi di follia fa parte di un progetto più ampio che coniuga il video e la fotografia, sviluppato e realizzato assieme al fotografo Paolo Saglia.
Formato HDV
Durata 13'
Per maggiori informazioni:
SettembreFilm
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